di Luca Marfé
WASHINGTON – «Sono stato eletto per tirarci fuori da queste ridicole guerre senza fine».
Donald Trump si ritira dal nord della Siria e lascia campo libero all’imminente offensiva turca. Lo fa nel clamore di reazioni isteriche di chi dimentica, però, un concetto molto semplice: la democrazia.
Mezza America, quella democratica appunto, lo accusa di aver fatto piombare questo Paese in un disastro che rasenta la dittatura. L’altra metà, quella repubblicana che con una politica estera fatta di muscoli e missili vanta un certo feeling (specie in Medio Oriente),
di Luca Marfé

WASHINGTON – «Sono stato eletto per tirarci fuori da queste ridicole guerre senza fine».

Donald Trump si ritira dal nord della Siria e lascia campo libero all’imminente offensiva turca. Lo fa nel clamore di reazioni isteriche di chi dimentica, però, un concetto molto semplice: la democrazia.

Mezza America, quella democratica appunto, lo accusa di aver fatto piombare questo Paese in un disastro che rasenta la dittatura. L’altra metà, quella repubblicana che con una politica estera fatta di muscoli e missili vanta un certo feeling (specie in Medio Oriente), pure storce il naso e contesta ciò che si preannuncia come una catastrofe per i curdi, storici alleati degli Stati Uniti, almeno fino all’altro ieri.

Una mossa senza dubbio azzardata che lo stesso presidente si dice eventualmente pronto a correggere:

«…possiamo sempre tornare e COLPIRE!», minaccia infatti in un tweet, con tanto di chiusura a caratteri cubitali.

Tuttavia, una promessa mantenuta, l’ennesima.

Di questo bisogna prendere atto, in particolare per comprendere il rapporto di fiducia che lo lega alla sua base elettorale. La stessa che, tra poco più di un anno, sarà chiamata a confermarlo alla Casa Bianca.

Gli Usa sono diventati di colpo inaffidabili?

Forse.

Lo scacchiere internazionale traballa?

Molto.

Trump è nel giusto o sta commettendo un grosso errore?

Entrambe.

Sta commettendo un grosso errore riguardo agli equilibri politico-diplomatici che ci sono in gioco.

È nel giusto, invece, per sé, per la parola data ai suoi supporter prima ancora di diventare presidente, per la democrazia che, più dello stesso Trump, ha deciso così.

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