di Emanuele Schibotto
Nel dicembre scorso l’Unione Europea e Singapore hanno siglato un accordo di libero scambio (ASL) inteso a rafforzare un partenariato di importanza cruciale in una prospettiva di lungo periodo, soprattutto per le economie europee export-led quali l’Italia.
Singapore è un “hub di vitale importanza per le relazioni d’affari in Asia Sudorientale”, ha affermato il commissario UE per il commercio Karel De Gucht a seguito della firma – posta assieme alla controparte Lim Hng Kiang – volta alla finalizzazione dell’accordo di libero scambio tra la più grande area economica del mondo, l’UE, e la piccola città-Stato asiatica, ai vertici mondiali per competitività e innovazione.
De Gucht ha certamente ragione. Singapore è il maggior partner commerciale dell’UE all’interno dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN), organizzazione regionale che ricomprende alcune tra le economie a maggior potenziale dei prossimi decenni, dall’Indonesia al Vietnam. Soprattutto, Singapore vanta il maggior numero di ASL siglati in Asia, è il porto merci più trafficato al mondo (in grado di collegare 600 porti in 123 Paesi) nonché uno degli scali aeroportuali più importanti d’Asia (oltre 46 milioni di passeggeri nel 2011).
Per l’UE si prospetta l’opportunità al contempo di rafforzare i rapporti economici con Singapore (dal 2009 al 2011 il commercio bilaterale è cresciuto del 40 percento mentre gli investimenti esteri bilaterali hanno toccato quota 190 miliardi di euro) e di incrementare la propria presenza nel quadrante asiatico sud-orientale, con l’obiettivo di siglare ASL con altri Paesi ASEAN (l’UE ha già avviato negoziati con Malaysia e Vietnam).
Come riportato dalla Commissione europea, una volta ratificato dalle rispettive autorità politiche, l’ASL con Singapore porterà ad una riduzione delle barriere tariffarie nei settori agricolo, industriale e dei servizi. Di particolare rilievo, per il comparto manifatturiero italiano, la facilitazione all’accesso per i prodotti industriali – compresa l’importazione di automobili prodotte in Europa e rispondenti agli standard normativi UE.
Secondo le Nazioni Unite, nel 2025 oltre la metà delle più grandi megalopoli del pianeta saranno in Asia. Singapore, così come Hanoi, Ho Chi Minh City e Giacarta sono tra i poli economici destinati ad avere un impatto sempre maggiore anche per le nostre economie verso i quali l’Unione Europea sta implementando la giusta strategia geoeconomica.
Per approfondimenti:
http://europa.eu/rapid/press-release_IP-12-1380_en.htm
http://ec.europa.eu/enterprise/policies/international/facilitating-trade/free-trade/index_en.htm
http://www.edb.gov.sg/content/edb/en/why-singapore/about-singapore/facts-and-rankings/rankings.html
http://www.unhabitat.org/pmss/listItemDetails.aspx?publicationID=2562