di Antonio Capitano

Come era prevedibile ci troviamo di fronte ad una serie di interrogativi sul futuro del nostro Paese. Le urne ci dicono che è finito il tempo di opinionisti e filosofi. Vince la “strada”, con la gente stufa che non crede più alle parole dei partiti tradizionali. Ma il voto è inquinato da una legge elettorale che definire porcata è un complimento.

Il vero problema è che la classe dirigente non si è rigenerata ed è rimasta quella che respira la polvere delle segreterie resistenti all’emersione del nuovo. Vi sono meccanismi cosmetici che cercano di salvare la faccia, ma in realtà quando convivono primarie e listini c’è un sistema malato che non accenna a guarire. Adesso è il tempo delle riflessioni. E occorre riflettere che in queste condizioni è impossibile governare. E’ impossibile perché sarebbe un accanimento terapeutico che aggrava la malattia. E’ auspicabile invece un reset che possa condurre ad una nuova legge elettorale e poi subito al voto.

La politica del rigore ha fallito. Una politica che ha riservato schiaffi alla gente con maggiori bisogni. Vi è stato lo smantellamento dello stato sociale e i veri problemi non sono mai entrati nelle agende degli schieramenti che volevano accreditarsi come forze di governo.

Ora è necessario rimettere mano ai meccanismi di scelta affinché tra i partiti tradizionali si reciti un mea culpa per non aver dato spazio a nuove risorse e a nuove idee. La politica è ancora piena di localismi che non permettono uno scatto meritocratico poiché la raccolta del consenso rimane ancora l’obiettivo primario attraverso i vari gradi gerarchici dei partiti. E’ del tutto evidente la necessità di modelli snelli che possano consentire un vero ricambio del “personale” politico e tra questi non è solo importante l’età ma soprattutto la capacità. In fondo questo sistema è stato vittima di se stesso. Il porcellum si è trasformato in carnefice anche di alcuni personaggi che si sono adagiati sugli allori confidando nella stupidità dell’elettore. Sarà finita davvero un’epoca quando il risultato di queste elezioni produrrà le dimissioni in blocco di chi non ha saputo gestire la raccolta del consenso in modo innovativo e intelligente, seguendo le buone pratiche che vi sono in diverse parti del mondo.

Innovazione e intelligenza. Ora è tempo di aprire le finestre, di spolverare e di respirare aria nuova.

 

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