di Domenico Letizia
La giornata del 31 Agosto 2013 è stata una svolta in casa radicale; il leader del centro destra, Silvio Berlusconi, è giunto al banchetto radicale, alla presenza di Marco Pannella, firmando tutti e dodici i quesiti referendari, sorprendendo anche l’informazione e i media che si aspettava sei firme, soltanto, per i quesiti referendari sulla “giustizia giusta”.
Il giorno successivo sia a Roma che a Milano centinaia di persone hanno affollato i banchetti radicali, pazientemente, per sottoscrivere i referendum pannelliani e l’informazione sia televisiva sia cartacea ha dedicato pagine e pagine a quanto accaduto. Nuovamente, con la classica concretezza del realismo politico pannelliano, si è mostrata alla scena politica italiana la genialità di Marco Pannella che in un sol colpo e gesto democratico ha impartito due storiche lezioni alla destra italiana e soprattutto alla sinistra italiana con particolare impatto al più grande partito di centro sinistra, il Partito Democratico. Silvio Berlusconi non ha firmato solo per la separazione delle carriere dei magistrati, la responsabilità civile per quest’ultimi o il loro rientro dei fuori ruolo, ma ha acconsentito con la propria firma a sottoscrivere anche i quesisti che vogliono abrogare la Bossi–Fini in materia di immigrazione, la Fini–Giovanardi per quanto riguarda la detenzione e l’uso di droghe leggere, il divorzio breve, la riforma dell’otto per mille, l’abolizione dell’ergastolo e la battaglia oramai storica per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Queste ultime, tutte battaglie, teoricamente, della cultura di “sinistra” che però il più grande partito di centro sinistra non sostiene né pubblicizza.
Marco Pannella con un semplice banchetto, senza dimenticare che la politica partitocratica ha abbandonato la vera importanza del contatto con i cittadini, ha impartito una lazione di democrazia e di estrema laicità sia al centro destra, poiché Berlusconi firmando tutti i quesiti ha implicitamente rinnegato le proprie leggi conservatori e illiberali, sia al centro sinistra che per i referendum sta facendo davvero poco, anzi, in molte provincie d’Italia sta ostacolando la raccolta con estrema efficacia.
La genialità di Pannella, la si risconterà maggiormente se annuncerà definitivamente la sua candidatura alla segreteria democratica, come ha già dichiarato nei mesi scorsi, presentandosi al popolo democratico come colui che ha sottoposto al paese temi importantissimi che vanno dalla giustizia giusta alle fondamentali libertà civili degli individui, tematiche che da decenni, il parlamento per poco coraggio non riesce ad affrontare e a proporre nell’agenda politica. Pannella si dimostra un genio perché sa cogliere il meglio anche dal peggio, sa dare ascolto a tutti coloro che vogliono confrontarsi e, alla storica data del 31 Agosto, ha avuto anche il bizzarro e curioso merito di far apparire Berlusconi “più a sinistra dei democratici”. Se i democratici vorranno, la loro unica salvezza nei confronti del popolo italiano, sarà quella di battere in “laicità” il centro destra lasciando finalmente in un cassetto il conservatorismo e il giustizialismo di sinistra, costruendo ed edificando una sinistra che sia decisamente laica, liberale e libertaria: se ciò avverrà, sarà merito del Pannella nazionale.
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