Democrazia e dignità umana dopo Parigi

di Andrea Frangioni*
Le settimane trascorse dai vili attacchi terroristici di Parigi non inducono all’ottimismo. In un primo momento, una cappa di paura sembrava essere calata sull’Europa ma già ora alla paura sembrano piuttosto essere subentrati l’oblio e l’indifferenza, destinati a durare…

La rischiosa partita di Renzi in Europa

di Daniela Coli
I richiami di Jean Claude Juncker al presidente del Consiglio Renzi, non vanno presi sottogamba. Quando Juncker, presidente della Commissione europea, Manfred Weber, capogruppo del Ppe, e il socialista Pierre Moscovici rimproverano a Renzi di fare il populista in vista di elezioni anticipate…

L’ascesa del populismo e la partita geopolitica mondiale

di Daniela Coli
La formula populismo vs élite non aiuta a capire il successo di formazioni politiche come Syriza in Grecia, il M5S in Italia, Podemos in Spagna, il Front National in Francia, l’Ukip nel Regno Unito, né il fenomeno Trump negli Stati Uniti. Per Pareto, autore di un “mostruoso” Trattato…

Algeria: un futuro poco prevedibile e pieno d’incognite

di Marco Granato
Durante lo scorso settembre Il Presidente Bouteflika ha sostituito alcuni dei vertici degli apparati di sicurezza e della magistratura. Queste azioni vanno lette nell’ottica della complessa armonia dei rapporti di forza che caratterizzano lo Stato algerino, i quali ruotano attorno…

E’ l’Europa, fortezza! Lo psicodramma belga e la lotta al terrorismo

di Pierpaolo Arzilla (Bruxelles) e Federico  Romanelli Montarsolo (Ginevra)
Minaccia imminente o patacca probabile? Finito il coprifuoco, ma con l’allerta 3 che resta in tutto il Paese, il Belgio s’interroga se ne valeva davvero la pena. I 4 giorni di emergenza maximale hanno scosso la capitale…

Dopo il voto spagnolo: il cambio strutturale delle democrazie europee

di Alessandro Campi
I popolari di Mariano Rajoy restano, nel rispetto delle previsioni della vigilia, il principale partito di Spagna: hanno ottenuto (a scrutinio completato) 123 seggi (28,7%), ben lontani dalla maggioranza necessaria per governare (nel 2011 avevano conquistato 186 deputati su 350)….

Né vincitori, né vinti

di Michele Marchi
Sembra questo il verdetto del secondo turno delle elezioni regionali francesi. Andando al di là della lettura della prima ora, tutta centrata sul presunto insuccesso del Front National non in grado di ottenere la guida di almeno una regione, si può osservare che, ciascuna delle forze…

Ha vinto il “fronte repubblicano”, ma il Fronte nazionale non ha perso

di Alessandro Campi
In Francia, patria della retorica politica, lo definiscono pomposamente “fronte repubblicano”. Se non fosse lo Stato laico per eccellenza, se ne parlerebbe come di una “santa alleanza”. Quanto alla possibilità di definirla una nuova “union sacrée”, come ai tempi eroici…

Front national: un successo che viene da lontano (non c’entra la paura)

di Alessandro Campi
Il Front national di Marine Le Pen è il primo partito di Francia. Le previsioni della vigilia, stando ai dati diffusi subito dopo la chiusura delle urne, sono state dunque rispettate. In molti ora si strapperanno le vesti, gridando al pericolo nel nome della vera democrazia. Ma prima…

Contraddizioni ed errori nella lotta contro il terrorismo islamista

di Alessandro Campi
Dalle frontiere incondizionatamente aperte nel segno della fratellanza tra i popoli alla loro chiusura sulla spinta della paura il passo è stato decisamente breve. Spirito di Schengen, addio.

Ieri si ragionava su come accogliere tutti i profughi dalle guerre mediorientali ed africane,…