di Angelica Stramazzi
Non era mai accaduto in Italia che rappresentanti del mondo accademico, delle professioni e della politica si riunissero simultaneamente per confrontarsi e cercare dei punti di contatto in grado di ri-connettere opinione pubblica e classe dirigente. È stato infatti proprio questo l’obiettivo ambizioso degli Stati Generali della Comunicazione Politica che si sono svolti dal 28 al 30 maggio presso l’Università Luiss “Guido Carli” di Roma; l’evento, organizzato da Spinning Politics in collaborazione con il Centro Comunicazione e Media “Massimo Baldini” della stessa Luiss, si è svolto sotto l’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di Roma Capitale, dell’Ordine dei Giornalisti, di Ferpi e TM News. Ma sono state numerosissime le realtà informative, professionali e aziendali che hanno deciso di essere fisicamente presenti in una tre giorni che ha arricchito tutti, a partire dagli stessi relatori, tra cui vanno annoverati, tra gli altri, il vice Ministro per gli Affari Esteri Lapo Pistelli, Giorgio Gori, Paolo Mancini e Gianpietro Mazzoleni. E se il fil rouge che ha unito tutti gli interventi dei ben 82 relatori presenti è stato quello di focalizzare l’attenzione sulle realtà comunicative esistenti – dalle aziende ai partiti, passando per i dipartimenti universitari ed i centri di ricerca – non sono mancate occasioni per riflettere sulla parità di genere, grazie alla presenza di Anna Paola Concia e di Emiliana De Blasio, docente Luiss di gender politics, mentre seguitissimo è stato il panel sulla comunicazione istituzionale tra consenso e ricerca di senso, in un periodo in cui il budget destinato alle attività di comunicazione – che sono a ben vedere parte integrante dell’attività politica ed amministrativa – viene ridotto ai minimi termini.
Scoppiettante ed animato anche il dibattito conclusivo dedicato alle identità dei partiti, che ha visto i responsabili della comunicazione di Pd e Pdl, rispettivamente Stefano Di Traglia ed Antonio Palmieri, affrontarsi in un “duello” in cui Di Traglia si è dovuto abilmente destreggiare nel tentativo di spiegare l’ultima campagna elettorale di Bersani per le elezioni politiche dello scorso febbraio.
Quello che solo in apparenza potrebbe sembrare il solito convegno accademico ha invece conferito a numerosissime personalità illustri – e ad altrettanti studenti universitari – la possibilità di confrontarsi apertamente, senza dover per forza rispettare serrate tabelle di marcia, rigidi formalismi e ingessati protocolli.
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