di Ivo Germano

Di e su Matteo Renzi si dice tutto. E il contrario di tutto, il che è consentito e non staremo qui a far fare ginnastica al birignao mediatico. Forse, però, chissà….la buttiamo lì, in maniera indefinita, c’è un particolare sormontante nel profilo e nella sembianza del signor sindaco di Firenze e pugnace candidato alle primarie. Il lifestyle all’assalto delle preferenza, anche, dei traslochi da una porzione elettorale all’altra. Solo andata strategica e non vanitosa, rispetto al “fuoco amico” e all’irritazione di chi non accetta il meccanismo della competizione provando nostalgia per altre prassi.

La camicia bianca, un po’ “Mr President Obama” e un po’ “rivoluzionario anti-Apparatcnik”, come il poeta Vladimir Vladimirovič Majakovskij che della “camicia bianca della rivoluzione” fece giurisdizione novecentesca. Tramontata la globalizzazione felice delle camicie button down, in disuso, o, forzatamente relegate le camicie azzurro-mediaset del “bbona camicia a tutti” di un notorio spot di Maurizio Costanzo, al limite, retaggio dei conducenti di auto blù, il tempo e il segno della svolta e della discontinuità sono trattenuti nella camicia bianca. Instrumentum regnii non del dramma barocco, ma della maratona da talk show, prototipo televisivo del metadiscorso politico che a tutto allude e nulla preclude. Matteo Renzi e la camicia bianca rincorrono l’intenzione strategica d’illuminare il dibattito, per definizione, imprendibile, indefinibile, fumoso, distonico delle diverse formule e formulette dell’eterna transizione. Un tocco di buona borghesia, meglio, di ex ceto medio in caduta libera nella low society che, subito l’insubibile, va raminga in cerca di nuovi canoni e paradigmi. Il conforto dell’estetica si blinda allo strapaese, la vision globale con i convenevoli sulla soglia della casa di un possibile elettore.

Antonello Caporale su il “Fatto Quotidiano” di sabato 29 settembre 2013 è andato a fondo della posa: “Preso di diritto è solo lui, a figura intera: camicia arrotolata ai gomiti, ma bianca candida, sbottonata quel tanto e non più, pantalone scuro”. Enigma o imprinting? Non si sa, vero è che, da una certa angolazione, potremmo parlare della resilienza di un termine tipico degli anni’80, cioè di quel “casual chic” che fece furore e onore del e nel made in Italy. In camicia bianca si è a più agio nel firmare autografi e nel sostare nell’area di servizio mentre il gasolio viene erogato nel camper. Nell’attesa si potrebbe pensare a un nuovo hastag #camiciabianca.